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Ringraziamenti per il corteo “Contro la violenza sulle donne” ed invito a diventare persone migliori

Utente IC Pertini

da Ic Pertini

Docente

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Ringrazio per l’ampia partecipazione al corteo: i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, le insegnanti, gli insegnanti che hanno fortemente voluto questa marcia, i genitori, i sindaci e tutti gli amici della scuola che hanno voluto essere con noi.

Ringrazio l’assessora alle pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini per la sua presenza e l’Amministrazione del Comune di Capannoli e la Sindaca Arianna Cecchini per aver permesso l’organizzazione dell’evento. 

L’occasione che ci ha spinto a organizzare questa marcia è il triste fatto di cronaca del femminicidio di Giulia Cecchettin, omicidio di cui è indagato l’ex fidanzato.

Facciamo il nome di Giulia Cecchettin perché ha “bucato” la cronaca, sappiamo però che di femminicidi ce ne sono stati prima e già nel corso di queste settimane ne sono avvenuti altri.

Che cosa possiamo fare come scuola e come comunità per mettere fine alla violenza contro le donne?

È fondamentale implementare un’educazione forte nell’alleanza educativa tra la scuola, le famiglie e le nostre comunità: un tipo di educazione in cui constatiamo che, come dico spesso: NON SIAMO ANGELI, NON SIAMO PERFETTI. Abbiamo una natura egoistica che opera su di noi e nella società in ogni momento che provoca fenomeni come la divisione, l’odio e la violenza, che oggi hanno raggiunto livelli tali da aver bisogno di nuovi metodi che la nostra educazione del passato, chiusa tra le mura scolastiche, non può più soddisfare. Bisogna impedire che questa natura egoistica esploda in situazioni terribili come la violenza sulle donne.

Che cos’è questa natura egoistica? E’ il desiderio di godere a spese degli altri, è un desiderio che alla fine odia chiunque o qualunque cosa non sembri avvantaggiarlo, la natura egoistica è la pretesa di ricevere sempre e solo dei “sì” ai nostri desideri, l’incapacità di gestire un “no” ovvero un limite al nostro desiderio. Così si diffonde la solitudine, la sofferenza e ovviamente l’odio che non portano a nessun risultato.

Però maggiore è la violenza e la sofferenza, maggiore è il potenziale che acquisiamo per intonare un forte grido di cambiamento: trasformare la nostra natura da egoistica ad altruista e amorevole.

È qui che entra in gioco l’importanza di una nuova forma di educazione, che si concentri sull’ insegnarci come funziona la natura – compresa la natura umana – e come possiamo sviluppare atteggiamenti positivi reciproci al di sopra dell’odio che emerge involontariamente dentro di noi.

Sono ottimista sul fatto che con un’istruzione che arricchisce le relazioni possiamo apportare grandi correzioni all’umanità: anche se per natura siamo egoisti e prepotenti, costruendo intorno a ogni persona un ambiente positivo pieno di esempi positivi di altruismo, amore e cura, sviluppiamo speranza e motivazione costanti per diventare persone migliori.

Questo è il tipo di impulso che dobbiamo diffondere alla società in generale se vogliamo vedere la fine della violenza sulle donne, così come di molte altre esplosioni di odio che si verificano sempre più spesso nel nostro mondo.

Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” recita un adagio africano. E’ questa la sfida che oggi prendiamo su di noi.

 

Dirigente Scolastica 

Dott.ssa Serena Balatresi

Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” Capannoli